Estate piena di burrasche, il vento sconquassa gli umori e nascono subito passioni nuove.
Ed ecco che dopo una intensa giornata di pioggia al sabato, giù al Dazzi Stadium e sulle piazze e i mercati della Firenze che non conta, tutti quanti alla mattina seguente hanno tirato un sospiro di sollievo a vedere l’azzurro limpido che inondava ogni cosa. Azzurro si, ma non era li per la nazionale di calcio, e nemmeno era un “azzurro elezioni” anche se, sotto sotto, qualche squallido lo ha pensato. Era semplicemente azzurro, azzurro e basta. Chi stava per strada con il naso per aria e i piedi ben piantati nel cemento, in mezzo alle piazze e ai mercati ne poteva godere a sazietà. Fra questi oziosi perdigiorno reduci dalle mille partite del torneo dei giorni prima, una rappresentativa ben assortita (un “All-Star-Team”), in tutta tranquillità si organizzava per un trasloco particolare. Cosi particolare che di li a pochi minuti, verso piazza del mercato delle cure, niente sembrava più come prima; si accendevano i kalumè della festa, si cucinava cibo e si macinava volantini; nel frattempo venivano spalancate le porte di una nuova casa, “Casa Luna”. <<Casa luna è Occupata!!>> Dalla mente di qualche appassionato filologo e dalle abili mani di un manipolo di post-tropicalisti, stava nascendo Luna Distro, l’universita del disastro. Un rimedio contro il caro vita e insieme un avamposto dell’auto-formazione universitaria. Recitava il volantino: “la cultura non ha un prezzo, per tutto il resto c’è l’autogestione”. Inutile dilungarsi su quanto fosse bello quel luogo in quella giornata di sole, su quanto la gente del mercato avesse da subito investito positivamente in quella spericolata manovra di autonomia. Inutile immaginarsi che bel luogo da abitare sarebbe stato “Luna Distro” mese dopo mese, e quante iniziative culturali avrebbe proposto al quartiere e alla città tutta. Alla fine del secondo giorno (secondo tempo ??)di occupazione, in Zona Cesarini, il numero 4 della squadra DIGOSolostronzate, dopo una tutta partita di viscido e falso fair-play, partiva in evidente fuorigioco, falciando a testa bassa tutto quello che trovava (fallo netto su lello sulla linea di porta). In un batter d’occhio metteva in rete lo sfondamento e portava a casa lo sgombero.
Dopo di che prendeva il pallone e per non farci giocare più nessuno lo riempiva di calcestruzzo… Vabbe , la partita e’ persa. Ma il campionato si sa, è ancora lungo e c’è da considerare lo spirito di vendetta e la voglia di vincere che anima i nostri eroi: alla partita di ritorno gira voce di una invasione di campo senza precedenti. Pubblichiamo sotto le pagelle dei nostri beniamini:
“Al- Star-Team” Calci Dal Basso
Nicco,da quasi Bimbo Gigi a kitarrista psikedeliko, un contributo importante al gioco, in crescita costante.
Duccio, il bell’addormentato nello sgombero, tecnicamente e alcolicamente generoso, ogni azione passa dai suoi piedi.
Alessio aka Capezzone, manca poko realizza il mirakolo: mankato per un soffio il plakkaggio al digossino.
Alessandro Aka Zugu, una spina critica nel fianco dell’avversario, squadra il nemico anche nelle fasi più confuse del match, non abbocca alle simpatiche promesse di dialogo dell’avversario, forse il più lucido nell’arco dei 90 minuti.
Lello , si trova li sulla linea di porta a salvare un goal impossibile da salvare, a lui va il merito di essersi fatto trovare li, al posto giusto ma da solo, l’ultimo che ci ha creduto, eroico. Tutti gli altri della squadra come sempre supersonici. Ci vole ben altro che uno sgombero di sotterfugio per placare la loro voglia di calcio shampagne!! su la testa!
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